Sto per condividere uno dei segreti più importanti per far decollare un’azienda: più informazioni raccogli, più solida sarà la tua crescita. Può sembrare scontato, ma la conoscenza è un vantaggio straordinario, e saper tradurre questi dati in azioni concrete diventa una delle risorse decisive per trasformare la tua impresa in un modello di successo.
Non basta leggere decine di articoli, seguire ogni podcast del settore o presenziare a fiere su fiere: tutte esperienze utili, certo, ma il vero valore risiede in un vero e proprio serbatoio di competenze pratiche, pronto da consultare in ogni fase dell’evoluzione aziendale. Cosa c’è di più efficace dell’esperienza diretta di chi ha già affrontato sfide analoghe?
Per questo motivo conviene raggruppare un ristretto gruppo di esperti fidati, persone che sappiano offrire consigli mirati e un confronto strategico, scegliendo con cura i profili da coinvolgere.
- Costruisci un team variegato di consulenti in grado di fornire pareri specialistici e colmare i punti ciechi della tua attività.
- Che sia formale o meno, un consiglio deve garantire vantaggi concreti attraverso contatti ed esperienza sul campo.
- Mantieni un dialogo costante con i tuoi advisor per attingere ai loro network, alle loro conoscenze e a un punto di vista sincero.
Il consiglio di amministrazione rappresenta una fonte eccellente di competenze. Nelle realtà sostenute da investimenti di rischio è spesso obbligatorio, ma anche quando non lo è, vale la pena metterne insieme uno fin dall’inizio, definendo ruoli e responsabilità chiave.
Alla base dovrebbero esserci figure che portino idee nuove e favoriscano contatti strategici: un esperto in partnership, un professionista con un solido track record nella raccolta di capitale, oppure chi ha già gestito un progetto simile al tuo. Un mentor con esperienza diretta nel settore può rivelarsi un alleato prezioso.
Tuttavia, non è raro trovare in un consiglio di amministrazione rappresentanti di investitori terzi o società di venture capital: mossi dall’obiettivo di massimizzare il proprio ritorno, potrebbero proporre scelte non perfettamente allineate con la tua visione.
Per questo serve anche un comitato consultivo parallelo, composto da professionisti selezionati personalmente, capaci di comprendere a fondo le tue ambizioni. Ad esempio, un business coach con cui valutare ogni decisione importante.
L’obiettivo è mixare professionalità diverse, evitando omogeneità di opinioni e dando spazio a prospettive differenti su marketing, finanza, sviluppo prodotto o gestione dei team.
Individuare questi profili non è sempre semplice, ma esistono strumenti e community dedicate che facilitano la ricerca. Il networking resta però la chiave di volta: costruire relazioni autentiche nel proprio settore apre le porte a collaborazioni di qualità. Spesso conviene riconoscere un valore economico o una quota di partecipazione azionaria per compensare il tempo dei consulenti, assicurando così il loro impegno.
Per ampliare il tuo network, partecipa a eventi per imprenditori, workshop tematici e fiere di settore. Un’alternativa più esclusiva che ho sperimentato si chiama Hampton, una rete riservata a fondatori con elevati potenziali di crescita. In ambito internazionale, YPO – Young Presidents’ Organization – offre un’altra piattaforma di confronto dedicata agli amministratori delegati.
In queste occasioni raccogli contatti, annota indirizzi email, connettiti su LinkedIn e comunica in modo chiaro la tipologia di competenze che cerchi: un approccio trasparente accelera l’individuazione del consulente adatto.
Allo stesso tempo, è fondamentale verificare che ogni advisor resti sufficientemente allineato con il tuo core business: figure troppo distanti potrebbero avanzare suggerimenti poco applicabili. Pensa al tuo progetto come a un percorso: ogni fase richiede punti di riferimento adeguati per affrontare eventuali imprevisti e definire le strategie migliori.
Gli incontri formali del comitato consultivo possono essere fissati con cadenza trimestrale o quadrimestrale. In ogni sessione, dedica parte dell’ordine del giorno a raccogliere segnalazioni di contatti, analizzare nuove opportunità e richiedere presentazioni dirette. Così sfrutti al massimo il potenziale del gruppo e mantieni vivo il confronto.
Ma non serve che tutto segua un copione rigido: tra i miei consiglieri tengo sempre qualcuno a disposizione per consulti “last minute”, pronto a fare da supporto nei momenti più cruciali. Quelle conversazioni informali diventano spesso il punto di svolta quando si presentano scelte che possono determinare il futuro dell’azienda.