I Piccoli Rischi che Creano Grandi Imprese: La Strategia Nascosta dell’Imprenditoria di Successo
In questo video, Michael Girdley condivide una prospettiva illuminante sul concetto di rischio imprenditoriale, sfidando l’idea comune che l’imprenditoria richieda grandi scommesse rischiose. Invece, spiega come gli imprenditori di successo preferiscano fare tanti piccoli esperimenti incrementali, che dall’esterno possono apparire come un grande rischio, ma sono in realtà una serie di test calcolati seguiti da un raddoppio degli investimenti solo su ciò che funziona.
Il mito del “grande rischio” nell’imprenditoria
Quanto spesso sentiamo la narrativa dell’imprenditore che rischia tutto su una grande idea? È praticamente il fondamento di ogni film su startup e innovazione che abbiamo visto. Ma questa romanticizzazione del “tutto o niente” potrebbe essere uno degli ostacoli più pericolosi per chi cerca di avviare un’attività.
Come investitore che ha analizzato centinaia di PMI, posso dirvi che la realtà è molto più sfumata. Gli imprenditori più esperti non “scommettono la casa” su un’unica intuizione. Piuttosto, costruiscono un portfolio di piccoli esperimenti a basso rischio, ciascuno progettato per testare specifiche ipotesi di mercato.
Prendiamo i dati: secondo uno studio di CB Insights, il 42% delle startup fallisce perché non esiste una reale necessità di mercato per il loro prodotto. Questo è esattamente il tipo di rischio che può essere mitigato attraverso piccoli test incrementali invece di un grande lancio basato solo su supposizioni.
L’approccio dei “piccoli rischi” nel mondo delle acquisizioni
Nel contesto delle acquisizioni di PMI, questo principio è ancora più rilevante. Gli acquirenti più sofisticati che osservo, raramente entrano in un’operazione da 5 milioni di euro senza aver prima testato:
- Il modello di business attraverso partnership minori
- Il mercato tramite piccoli investimenti in settori correlati
- La compatibilità culturale attraverso collaborazioni preliminari
È un approccio che ho visto funzionare particolarmente bene nelle operazioni di add-on acquisition per le aziende di servizi B2B. Invece di acquisire immediatamente un concorrente di grandi dimensioni, gli operatori intelligenti spesso iniziano con micro-acquisizioni di 100-300 mila euro per testare processi di integrazione e sinergie prima di passare a operazioni più sostanziose.
Il caso studio di “Acquisitions Anonymous”
L’esempio del podcast di Michael, “Acquisitions Anonymous”, è illuminante. Anziché investire pesantemente in una struttura elaborata, produzione professionale e marketing prima del lancio (come fanno molti), ha seguito un percorso incrementale:
- Ha testato l’idea con un semplice tweet
- Ha prodotto un solo episodio per verificare la chimica tra gli host
- Ha pubblicato immediatamente il contenuto grezzo per testare la risposta del pubblico
- Ha evitato formalità come la costituzione di una LLC finché non è stato chiaro che il progetto avrebbe avuto successo
Solo dopo aver confermato l’interesse del pubblico hanno iniziato a investire in produzione, monetizzazione e strutture formali. Il risultato? Un podcast di nicchia che genera sei cifre di ricavi annui.
Questo approccio è perfettamente in linea con ciò che vedo nel panorama italiano delle PMI: le aziende che sopravvivono alla fase critica di avviamento sono spesso quelle che testano il mercato con prodotti minimi (MVP) prima di impegnarsi in grandi investimenti.
La verità controintuitiva: i “piccoli rischi” potrebbero sembrare meno eroici, ma sono più efficaci
Ecco l’insight controintuitivo che emerge da questa riflessione: nonostante ciò che la cultura pop ci insegna, i grandi salti imprenditoriali raramente avvengono attraverso scommesse audaci e rischiose. Gli imprenditori più efficaci sembrano temerari dall’esterno, ma in realtà stanno eseguendo metodicamente una serie di esperimenti a basso rischio.
Questa prospettiva ribalta completamente la narrativa dominante sul rischio imprenditoriale. Persino i venture capitalist, tradizionalmente associati agli investimenti ad alto rischio, in realtà utilizzano portfolio diversificati e tranche di investimento progressive proprio per mitigare i rischi.
Secondo un recente rapporto di Deloitte, il 76% delle acquisizioni fallite sono attribuibili a decisioni affrettate e due diligence inadeguate. Nel contesto italiano, dove il tessuto imprenditoriale è dominato da PMI familiari, questo approccio incrementale è ancora più rilevante: il 38% dei passaggi generazionali fallisce proprio perché tenta di fare cambiamenti troppo ambiziosi, troppo rapidamente.
Come applicare la strategia dei “piccoli rischi” alle acquisizioni di PMI
In qualità di operatore nel campo delle acquisizioni di PMI, posso condividere come questo approccio possa essere applicato concretamente:
- Test di mercato pre-acquisizione: Prima di acquisire un’azienda in un nuovo settore, considerare l’avvio di una piccola joint venture o partnership commerciale per testare le dinamiche del mercato.
- Earn-out strutturati: Progettare meccanismi di earn-out che distribuiscano il rischio finanziario su più anni, consentendo aggiustamenti basati sulle performance reali.
- Acquisizioni incrementali: Iniziare con una partecipazione di minoranza (20-30%) prima di procedere all’acquisizione completa, specialmente in aziende dove la cultura organizzativa rappresenta un fattore critico.
- Integrazioni per fasi: Dopo l’acquisizione, integrare i sistemi e i processi in modo incrementale invece di imporre cambiamenti radicali immediati.
Le ricerche di McKinsey mostrano che le acquisizioni che seguono un approccio graduale all’integrazione hanno il 32% in più di probabilità di raggiungere gli obiettivi di sinergia rispetto a quelle che tentano integrazioni complete immediate.
Punti salienti
- Ridefinisci il rischio imprenditoriale: L’imprenditoria di successo non riguarda grandi scommesse, ma piccoli esperimenti incrementali che si accumulano nel tempo.
- Applica il principio dell’MVP alle acquisizioni: Testa compatibilità, mercato e sinergie con investimenti minimi prima di impegnarti in grandi operazioni.
- Formalizza solo dopo la validazione: Investi in strutture, processi e formalità legali solo dopo aver confermato che il modello di business funziona.
P.S. Recentemente ho assistito a un’operazione di acquisizione in cui un imprenditore ha investito 1,2 milioni di euro in un’azienda di un settore completamente nuovo, ignorando questo principio dei piccoli test. Il risultato? Dopo sei mesi, ha dovuto svalutare drasticamente l’investimento. Mi ha ricordato quanto sia fondamentale, anche per operatori esperti, resistere alla tentazione del “grande colpo” e rimanere fedeli all’approccio incrementale. Quale piccolo test potresti implementare questa settimana per verificare la tua prossima grande idea imprenditoriale?
Video di riferimento
Come mettere in pratica
Io consiglierei di partire sempre con piccoli esperimenti a basso costo e rapido feedback:
- Definire un’ipotesi chiara. Inizia con una domanda semplice: “Il mio cliente vuole davvero questo prodotto o servizio?”
- Creare un sondaggio o un questionario su social media e newsletter gratuite. Costa poco e ti dà subito dati reali.
- Realizzare un prototipo base (anche solo un mockup grafico o un video dimostrativo). Non serve un investimento serio: bastano Canva o uno smartphone.
- Offrire un’esperienza minima (un “MVP”): ad esempio vendi 5 pezzi, organizza un workshop online a pagamento simbolico, fai una consulenza di prova a un prezzo ridotto.
- Misurare le reazioni in termini di iscrizioni, vendite o commenti. Se il pubblico risponde positivamente, raddoppia l’impegno su quel canale o prodotto.
Una volta validata la prima versione, investo gradualmente solo sulle aree che mostrano il maggior ritorno:
- Sviluppo una versione migliorata del prototipo.
- Automatizzo i processi più ripetitivi con tool gratuiti o economici (Zapier, Google Forms, Mailchimp).
- Formalizzo i contratti o la struttura societaria solo quando il fatturato supera una soglia sostenibile.
In questo modo evito di “rischiare la casa” e costruisco un’impresa solida, basata su prove reali e passi incrementali.
Citazioni
“I grandi imprenditori fanno tanti piccoli esperimenti, non un’unica grande scommessa”
“Fai piccoli test incrementali per capire cosa funziona e poi raddoppia su quello”
“All’inizio ci siamo chiesti solo una cosa: a qualcuno importa?”
“Abbiamo registrato la prima puntata grezza e l’abbiamo lanciata subito”
“Rischia poco e fallo ogni giorno: dopo qualche anno avrai qualcosa di straordinario”