Le cifre parlano da sole: il 93% delle persone verifica la posta elettronica ogni giorno e il 35% vi trascorre fino a cinque ore, secondo l’ultimo rapporto di Email Marketing Statistics Report di ZeroBounce. In aggiunta, il 41% dei consumatori controlla la posta in modo mirato alla ricerca di sconti offerti dai brand.
Questo rende le email uno strumento potentissimo per incrementare le vendite e consolidare la fidelizzazione dei clienti a patto di inviare comunicazioni efficaci. Ecco come attirare l’attenzione nella casella di posta dei potenziali acquirenti.
La sfida primaria consiste nell’evitare che i messaggi finiscano nella cartella spam: qualsiasi offerta interessante viene persa se il destinatario non la vede.
Prima della creatività e del contenuto, bisogna curare la deliverability. Per ottimizzare la consegna, seguire queste indicazioni:
- Aggiornare regolarmente l’elenco di contatti, eliminando indirizzi non funzionanti e utenti che non aprono le mail da oltre sei mesi.
- Configurare correttamente SPF, DKIM e DMARC per dimostrare ai provider che l’invio proviene da una fonte autentica.
- Rimuovere tempestivamente chi annulla l’iscrizione entro due giorni, per mantenere un tasso di disiscrizione controllato.
Così il mittente ottiene maggiore credibilità presso i gestori di posta ed evita di finire tra i messaggi indesiderati.
Per emergere non basta approdare nella casella di posta: occorre conquistare la fiducia dei destinatari evitando la sensazione di spam e il sovraccarico promozionale.
Piuttosto che insistere solo sull’invito all’acquisto, è efficace proporre contenuti di valore: guide pratiche, suggerimenti di professionisti e risorse gratuite, pur introducendo un collegamento che conduca a un prodotto o servizio.
Dopo aver stabilito un rapporto di fiducia, si può passare a messaggi più personali:
- Segmentare l’audience in gruppi omogenei per proporre contenuti rilevanti e incrementare apertura, click e conversioni.
- Utilizzare il nome di battesimo nei saluti per favorire un maggior coinvolgimento emotivo.
- Sperimentare email solo testuali, senza immagini o linguaggio eccessivamente promozionale, in modo che appaiano come un messaggio tra colleghi.
Una strategia percepita come personalizzata rafforza il legame e stimola l’interesse verso l’offerta.
La riga dell’oggetto è il passaggio successivo: è il primo elemento che il destinatario vede, quindi dev’essere calibrato con cura.
Evitare formule abusate come “Offerta lampo” o “Non perdere l’occasione”, che attivano i filtri antispam. Conviene puntare su chiarezza, curiosità o vantaggio concreto, facendo emergere subito il beneficio principale.
Alcuni suggerimenti per l’oggetto:
- Mantenere il testo sotto i 50 caratteri, ideale per smartphone.
- Utilizzare verbi concreti e un linguaggio semplice, evitando parole esagerate.
- Testare periodicamente diverse versioni (A/B test) per individuare quale genera il tasso di apertura più elevato.
Se l’oggetto non stimola una reazione, è bene riscriverlo.
Il corpo del messaggio richiede un impianto chiaro e snello: la maggior parte degli utenti scorre rapidamente il testo.
Paragrafi brevi, elenchi puntati e un uso discreto del grassetto consentono di evidenziare i punti chiave. I titoli in linea possono aiutare senza appesantire il layout.
Non dimenticare il dispositivo mobile: un design fluido, con pulsanti ben visibili e dimensioni adatte, fa la differenza tra un click e lo scorrimento del dito verso il cestino.
Se il destinatario deve fare troppa fatica per capire quale azione compiere, l’interesse svanisce. Per questo l’offerta va esposta con chiarezza:
- Inserire un solo invito per email.
- Etichettare il pulsante con un testo esplicito, ad esempio “Ottieni lo sconto” o “Scarica subito”.
- Posizionare l’invito all’inizio e ripeterlo in chiusura per chi sfoglia rapidamente.
In questo modo ogni utente comprende al volo cosa riceverà e perché vale la pena cliccare.
Un altro aspetto cruciale è il monitoraggio delle prestazioni: tenere sotto controllo il tasso di bounce e le segnalazioni di spam aiuta a mantenere una reputazione positiva.
Analizzare costantemente tasso di apertura e click-through rate permette di calibrare oggetto e contenuti con precisione.
Alcuni spunti per rendere il copy più coinvolgente:
- Inserire brevi aneddoti o domande retoriche che stimolino la curiosità.
- Utilizzare testimonianze di clienti soddisfatti come prova sociale.
- Offrire consigli pratici direttamente utili al destinatario.
Sul fronte del layout, puntare su pulsanti con colori contrastanti e immagini leggere e ottimizzate, con testo alternativo per chi utilizza reader vocali.
Garantire l’accessibilità inserendo un contrasto cromatico adeguato e un codice HTML semplificato che faciliti la lettura da parte di strumenti di assistenza.
Per rispettare le normative, è necessario ottenere un consenso esplicito (secondo GDPR o CAN-SPAM Act) e mantenere sempre visibile il link per annullare l’iscrizione.
Ottimizzare le campagne significa anche predisporre workflow automatici basati su azioni come l’iscrizione alla newsletter, l’abbandono del carrello o date specifiche.
Sequenze di messaggi inviate nei momenti giusti rinforzano il rapporto con l’utente senza sovraccaricarlo.
Monitorare l’impatto di variabili quali mittente (nome del brand o del responsabile), giorno della settimana e lunghezza del testo permette di incrementare progressivamente i risultati.
Gestire la reputazione del mittente richiede di verificare periodicamente le blacklist pubbliche per non rischiare di finire in elenchi neri.
A/B testing continuo aiuta a valutare:
- Formato e peso delle immagini.
- Tono e lunghezza del messaggio.
- Posizione dei pulsanti.
Analisi incrociate di questi test consentono di ottimizzare giorno e fascia oraria di invio e segmento demografico.
Accanto ai principali indicatori, valutare:
- Tasso di conversione per ciascun segmento.
- Valore medio dell’ordine (AOV) generato via email.
- Customer lifetime value (CLV) dei nuovi iscritti.
Coordinare email e social media rafforza i risultati: condividere estratti di newsletter sui canali social incentiva chi non è ancora iscritto.
Personalizzare contenuti dinamici in base agli interessi, suggerendo prodotti correlati alle attività precedenti dell’utente, aumenta il coinvolgimento.
Non trascurare i promemoria per eventi speciali, come compleanni o anniversari di iscrizione, per rinsaldare il rapporto con chi già conosce il brand.
Automatizzare le sequenze di benvenuto e quelle di riattivazione degli account inattivi innalza il livello di fidelizzazione senza richiedere interventi manuali continui.
Potenziare l’esperienza con landing page dedicate, ottimizzate per corrispondere al messaggio email, assicura coerenza tra offerta e pagina di destinazione.
Integrare metriche di assistenza clienti nel flusso di campagne permette di identificare criticità e raccogliere feedback da utilizzare nelle spedizioni successive.
A livello organizzativo, definire chiaramente i ruoli all’interno del team di marketing – chi produce i contenuti, chi gestisce l’aspetto tecnico e chi analizza i dati – rende più fluido il processo operativo.
Tenere sempre d’occhio le innovazioni tecnologiche, come l’uso di HTML5 Canvas o shortcode personalizzati, garantisce che i messaggi restino compatibili con le principali piattaforme di posta.
Un ultimo suggerimento prevede di documentare ogni test e il relativo esito, creando un archivio interno che supporti il confronto tra campagne e l’elaborazione di strategie sempre più focalizzate.