La disciplina non è forza di volontà: è un sistema di design ambientale

In questo video, la relatrice sfida la concezione comune della disciplina come capacità di soffrire o resistere, sostenendo invece che la vera disciplina non dipende dalla forza di volontà innata ma da un sistema di progettazione ambientale che rende il successo più facile del fallimento.

Il grande malinteso sulla disciplina nelle PMI

Ho recentemente guardato un video illuminante che ha completamente ribaltato la mia comprensione della disciplina – sia a livello personale che imprenditoriale. E mi ha fatto riflettere profondamente su come noi imprenditori spesso falliamo nell’implementazione di cambiamenti significativi nelle nostre aziende.

La verità scomoda? La maggior parte di noi è bloccata in un ciclo di “grande cambiamento → frustrazione → ritorno alle vecchie abitudini → nuovo tentativo”. Suona familiare? Se sei un imprenditore di PMI o stai considerando un’acquisizione, questa dinamica potrebbe essere il fattore invisibile che frena la crescita aziendale post-acquisizione.

La disciplina organizzativa non è un tratto di personalità intrinseco del fondatore o del management team. È un sistema di design che, quando implementato correttamente, rende il successo la via di minor resistenza. E questo ha implicazioni enormi per chi opera nel mondo M&A, specialmente per chi si occupa di piccole e medie imprese.

La disciplina come sistema: l’applicazione alle PMI italiane

Nel panorama delle PMI italiane, dove spesso le aziende familiari vengono acquisite o attraversano delicate fasi di passaggio generazionale, l’approccio sistemico alla disciplina è rivoluzionario.

Prendiamo il caso di un’azienda manifatturiera del Nord Italia che ho recentemente analizzato. Il nuovo proprietario stava faticando enormemente a implementare i nuovi processi di qualità, nonostante il personale sembrasse motivato durante le riunioni. Il problema? Stava tentando di imporre cambiamenti senza modificare l’ambiente operativo.

La svolta è arrivata quando, invece di continuare con gli appelli motivazionali, ha implementato questi cambiamenti:

  1. Riprogettazione del layout produttivo – Le nuove stazioni di controllo qualità sono state posizionate in modo che fosse fisicamente più semplice seguire il nuovo processo che ignorarlo.
  2. Sistemi di feedback visivo – Schermi in tempo reale mostravano i parametri di qualità, rendendo immediatamente visibili i risultati positivi.
  3. Decisioni pre-formattate – Procedure standardizzate che eliminavano la necessità di prendere decisioni ad hoc durante il processo produttivo.

Il risultato? In tre mesi, gli standard di qualità sono migliorati del 37% – non perché il personale fosse improvvisamente diventato “più disciplinato”, ma perché l’ambiente rendeva più facile seguire i nuovi processi che ignorarli.

Come sottolineato nel video, “se la disciplina non si percepisce facile, allora la stai pensando nel modo sbagliato.” Questo si applica perfettamente al contesto aziendale.

L’approccio graduale: la chiave del successo nelle integrazioni post-acquisizione

Uno degli insight più controintuitivi emersi dal video riguarda l’illusione del cambiamento istantaneo. Nella narrazione tipica del mondo M&A, si tende a credere che dopo un’acquisizione i cambiamenti debbano essere rapidi e radicali. I dati però raccontano una storia diversa.

Secondo un recente studio di Deloitte, oltre il 70% delle integrazioni post-acquisizione che falliscono lo fanno perché tentano di implementare cambiamenti troppo drastici in tempi troppo brevi.

Il concetto di “alternative realistiche e migliori” presentato nel video offre un framework prezioso. Invece di passare da 0 a 100, un approccio graduale di sostituzione di vecchi processi con alternative leggermente migliori ha dimostrato di essere molto più efficace nel lungo periodo.

Ho osservato questa dinamica in un’acquisizione nel settore tech italiano, dove il nuovo management ha sostituito i vecchi sistemi di reporting con alternative progressivamente migliori nell’arco di 8 mesi, invece di imporre un cambio radicale immediato. Il risultato è stato una transizione fluida con minima resistenza e una reale adozione dei nuovi processi.

L’errore fatale: confondere la novità con il progresso

La parte più provocatoria del video riguarda il fascino della novità versus la potenza della noia. Nel contesto M&A delle PMI, questo si traduce in una verità scomoda ma fondamentale: molti acquirenti sono più interessati all’eccitazione dell’acquisizione che alla disciplina dell’integrazione e dell’ottimizzazione.

I dati di mercato sono chiari: le acquisizioni che generano i rendimenti più elevati nel segmento delle PMI italiane non sono quelle con i business plan più ambiziosi, ma quelle con i processi di integrazione più metodici e “noiosi”.

Come sottolineato nel video, “Se la tua routine è troppo eccitante, probabilmente stai facendo qualcosa di sbagliato.” Nel contesto M&A, questo significa che se il tuo piano post-acquisizione è pieno di cambiamenti radicali e iniziative rivoluzionarie, potresti essere sulla strada sbagliata.

La verità è che le acquisizioni di maggior successo che ho analizzato negli ultimi anni nel panorama italiano hanno seguito lo stesso principio: hanno preso decisioni una volta (durante la fase di pianificazione) e poi hanno semplicemente eseguito con disciplina, creando sistemi che rendevano l’esecuzione più facile della deviazione.

La libertà attraverso la struttura: un paradosso aziendale

Ecco l’insight più controintuitivo: la vera libertà imprenditoriale viene dalla struttura, non dall’assenza di essa. Come evidenziato nel video, “La libertà deriva dal seguire un piano, non i tuoi sentimenti.”

Nel contesto delle PMI, questo significa che la pianificazione anticipata meticolosa paradossalmente crea maggiore agilità operativa. Quando tutti i processi decisionali chiave sono stati completati in anticipo, l’organizzazione può muoversi rapidamente senza essere paralizzata dalla “fatica decisionale”.

Questo è particolarmente rilevante nel mercato italiano attuale, dove l’incertezza economica richiede sia pianificazione che agilità. Le aziende che prosperano in questo ambiente non sono quelle che improvvisano quotidianamente, ma quelle che hanno solidi sistemi decisionali che permettono loro di rispondere rapidamente ai cambiamenti senza dover reinventare l’intera strategia.

Punti salienti

• La disciplina aziendale non è una questione di personalità o cultura, ma di progettazione dell’ambiente operativo che rende il successo la via di minor resistenza.

• Nelle acquisizioni, preferisci un approccio graduale di “alternative sempre migliori” invece di cambiamenti radicali istantanei per ottenere adozione reale.

• La vera crescita post-acquisizione deriva da routine “noiose” ma coerenti, non da iniziative eccitanti ma discontinue.


P.S. Una riflessione personale: dopo aver visto questo video, ho ripensato a tutte le volte in cui ho attribuito il fallimento di un’integrazione alla “resistenza al cambiamento” o alla “mancanza di disciplina” del team acquisito. Ora mi rendo conto che probabilmente il problema non era la loro disciplina, ma la mancanza di sistemi che rendessero il nuovo modo di operare la scelta più semplice. Un cambio di prospettiva che sta già trasformando il mio approccio alle future operazioni.

Video di riferimento

Come mettere in pratica

Suggerirei di iniziare con un rapido inventario di quali ostacoli ti rallentano ogni giorno. Spesso bastano pochi aggiustamenti per mandare avanti l’azienda con meno sforzo.

  1. Riduci gli attriti
    • Sposta strumenti e documenti più usati vicino al tuo spazio di lavoro.
    • Metti a portata di mano checklist e modelli già pronti, così eviti di ricominciare da zero.
  2. Crea promemoria visivi
    • Usa post-it o lavagne per evidenziare le tre priorità quotidiane.
    • Installa un timer sullo smartphone per ricordarti pause e riunioni, evitando dispersioni.
  3. Scegli alternative realistiche
    • Invece di aspettare l’ispirazione per scrivere il report, blocca un’ora sul calendario e inizia a riempire una tabella predefinita.
    • Se tenti di tagliare costi su forniture, prova prima un fornitore alternativo su un singolo ordine.
  4. Introduci piccoli passi graduali
    • Non rivoluzionare tutti i processi insieme: sostituisci un vecchio modulo con uno migliore, poi osserva i risultati prima di passare al successivo.
    • Alla fine di ogni settimana, valuta un solo aspetto (ad esempio l’onboarding clienti) e pensa a un miglioramento leggero.

In questo modo, la “disciplina” diventa un sistema che spinge naturalmente verso il successo. Meno ego, più ambiente progettato: è qui che si conquista la vera efficienza.

Citazioni

“La disciplina è rendere il successo più facile del fallimento”

“Non sei pigro, ti mancano i sistemi giusti per renderti disciplinato”

“La motivazione si esaurisce, la struttura è la tua vera energia”

“Le piccole decisioni di oggi eliminano decine di decisioni di domani”

“Se la disciplina è troppo dura, non è disciplina ma solo ego”