Affrontare le sfide: come rimanere positivi anche nei momenti difficili
In questo video, Alex Hormozi condivide un framework in quattro parti per affrontare i periodi difficili della vita e mantenere una mentalità positiva anche in assenza di motivi per essere felici. Partendo dalla sua esperienza personale con momenti estremamente complessi, spiega come reinterpretare la realtà, ridefinire il dolore, sopportare ciò che gli altri non vogliono affrontare, e mantenere una prospettiva più ampia per continuare ad avanzare.
Il potere di rimanere positivi senza motivo
La vita imprenditoriale è una montagna russa: periodi di grande successo si alternano inevitabilmente a momenti di crisi apparentemente insormontabili. La differenza tra chi supera questi ostacoli e chi soccombe non sta tanto nelle circostanze, quanto nella capacità di gestire il proprio stato mentale.
La competenza più preziosa che possiamo sviluppare è quella di mantenere un atteggiamento positivo anche quando non ci sono ragioni evidenti per farlo. Questa abilità, più di qualsiasi strategia di business o talento innato, determina la nostra capacità di perseverare attraverso le inevitabili difficoltà che incontriamo nel percorso imprenditoriale.
Hormozi propone un modo interessante di vedere la distribuzione delle nostre giornate: su 100 giorni, circa 10 saranno eccezionalmente positivi, 80 saranno nella media, e 10 saranno particolarmente difficili. Questa è semplicemente la distribuzione normale dell’esperienza umana. I giorni negativi non sono una punizione, ma parte necessaria del contrasto che ci permette di apprezzare quelli positivi.
La matematica della reinterpretazione
Una chiave fondamentale per mantenere una mentalità resiliente è la capacità di reinterpretare le circostanze. Come imprenditori, affrontiamo continuamente situazioni che potrebbero essere percepite come fallimenti o battute d’arresto. La vera abilità consiste nel chiedersi: “In quale contesto questo apparente disastro potrebbe rivelarsi un’opportunità?”
Mi ha colpito particolarmente la citazione di Viktor Frankl menzionata nel video: “Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come”. Il “perché” rappresenta la reinterpretazione che ci aiuta ad affrontare il “come”. Quando ci troviamo di fronte a una crisi aziendale, una partnership fallita o un investimento sbagliato, la domanda da porsi è: “Come potrebbe questa situazione, vista tra 40 anni, rappresentare un punto di svolta cruciale nel mio percorso?”
Nel mercato delle PMI, dove le operazioni di M&A spesso comportano momenti di incertezza e difficoltà, questa capacità di reinterpretazione diventa un vantaggio competitivo fondamentale.
Ridefinire il dolore come prezzo del successo
Nel settore delle acquisizioni aziendali, il dolore e il disagio sono spesso visti come segnali di avvertimento da evitare. Questa prospettiva, tuttavia, può essere limitante. Hormozil propone invece di vedere il dolore come il prezzo da pagare per ciò che desideriamo ottenere.
Nessun imprenditore di successo ha costruito il proprio impero senza attraversare periodi di sacrificio e difficoltà. La differenza è che i migliori hanno imparato a ridefinire questo dolore, vedendolo non come una punizione, ma come il costo necessario per ottenere risultati straordinari.
Il prezzo dell’eccellenza
Le ricerche citate nel video mostrano un fenomeno interessante: quando le persone percepiscono che il loro dolore serve a uno scopo più grande (come proteggere qualcuno che amano), la loro soglia di tolleranza aumenta drasticamente. Lo stesso principio si applica al mondo degli affari: quando colleghiamo le difficoltà a uno scopo significativo, la nostra capacità di sopportarle aumenta esponenzialmente.
Questa prospettiva è particolarmente rilevante nel contesto delle acquisizioni di PMI, dove le fasi di due diligence, negoziazione e integrazione post-acquisizione possono essere estenuanti. Vedere queste difficoltà come il prezzo necessario per costruire un portafoglio aziendale di valore trasforma completamente l’esperienza.
Mi ha colpito particolarmente l’analogia del fabbro: “Come misuriamo la qualità di un fabbro dalla resistenza del suo acciaio, così siamo misurati da ciò che diventiamo alla fine, non dal fuoco e dal martello necessari per formarci.” Una prospettiva potente per chi si trova nel mezzo di complesse trattative o sfide di integrazione post-acquisizione.
L’endurance come vantaggio competitivo
Nel panorama imprenditoriale italiano, dove la concorrenza è sempre più agguerrita, la capacità di persistere di fronte alle difficoltà rappresenta un vantaggio competitivo spesso sottovalutato. La maggior parte delle persone evita naturalmente situazioni difficili, il che significa che la semplice disponibilità a perseverare può garantire un vantaggio significativo.
Hormozi lo esprime in modo brillante: “Puoi battere il 99% delle persone senza essere più intelligente o più fortunato, ma semplicemente essendo disposto a sopportare dolore e incertezza più a lungo.” Questa prospettiva è particolarmente rilevante nel contesto del private equity e delle acquisizioni di PMI, dove la pazienza e la resistenza sono spesso determinanti per il successo.
Oltre il “provare”
Un concetto fondamentale che emerge dal video è la differenza tra “provare” e “veramente provare”. La maggior parte delle persone non comprende realmente cosa significhi impegnarsi al massimo. Come imprenditori e investitori, tendiamo a cercare soluzioni all’interno di un insieme limitato di opzioni predefinite.
La domanda provocatoria “Stai accettando compromessi o stai spostando montagne?” ci sfida a riconsiderare i nostri limiti autoimposti. Quando affrontiamo una situazione difficile in un’acquisizione o in una ristrutturazione aziendale, spesso esistono soluzioni creative che non stiamo considerando semplicemente perché richiedono uno sforzo straordinario.
Il vero “provare” significa porsi la domanda: “Se la mia vita dipendesse da trovare una soluzione alternativa, quali altre opzioni prenderei in considerazione?” Questa mentalità può trasformare radicalmente i risultati delle nostre operazioni di M&A.
Zoom out: la prospettiva più ampia
Quando ci troviamo nel mezzo di una crisi aziendale, è facile perdere la prospettiva. I problemi immediati sembrano insormontabili e le emozioni possono offuscare il nostro giudizio. La capacità di “fare zoom out” – di vedere la situazione attuale da una prospettiva più ampia – è fondamentale per mantenere l’equilibrio.
Hormozi propone tre framework di zoom out particolarmente efficaci:
- La prospettiva del veterano: Come mi sentirei riguardo a questo problema se l’avessi affrontato mille volte? Probabilmente lo considererei normale e non mi preoccuperei più.
- La rilevanza cosmica: Siamo solo una piccola parte di un universo immenso. Quanto è davvero importante questo problema nel grande schema delle cose?
- La cornice del nonno: Immagina di essere un uomo di 85 anni che improvvisamente si risveglia nel corpo che hai ora. Come vedrebbe i tuoi problemi attuali? Quali opportunità apprezzerebbe che tu stai dando per scontate?
Questi framework ci aiutano a mantenere una prospettiva equilibrata durante le turbolenze che inevitabilmente accompagnano le operazioni di M&A e la gestione aziendale.
Il paradosso di Salomone
Un concetto particolarmente utile menzionato nel video è il “paradosso di Salomone”: la tendenza umana a essere migliori nel dare consigli saggi agli altri che nell’applicare quella stessa saggezza alle nostre situazioni.
Come imprenditori e investitori, possiamo sfruttare questo paradosso immaginando di parlare con il nostro io futuro di 85 anni, chiedendogli consiglio sulla situazione attuale. Questo esercizio ci aiuta a distanziarci emotivamente dal problema, permettendoci di vedere soluzioni che altrimenti sarebbero oscurate dalle nostre emozioni.
La resilienza: il vero indicatore di successo
La resilienza è spesso confusa con la semplice capacità di sopportare le difficoltà. In realtà, come illustra chiaramente Hormozi, la vera resilienza consiste nella velocità con cui torniamo al nostro comportamento di base dopo un evento negativo.
Nel contesto del M&A e della gestione aziendale, questa definizione di resilienza è particolarmente rilevante. Non si tratta di non sentire il dolore di un’acquisizione fallita o di una crisi finanziaria, ma di quanto rapidamente riprendiamo a funzionare normalmente nonostante quel dolore.
La metafora delle frecce del Buddha illustra perfettamente questo concetto: non possiamo sempre controllare la prima freccia (l’evento negativo), ma la seconda freccia (la nostra reazione) è opzionale. Come imprenditori, dobbiamo accettare che i problemi e le crisi sono inevitabili, ma la nostra reazione a questi eventi è interamente sotto il nostro controllo.
Punti salienti
- Reinterpretare la realtà è la competenza più preziosa nell’arsenale di un imprenditore; trasforma gli ostacoli in opportunità di crescita.
- Il dolore non è un segnale di avvertimento ma il prezzo da pagare per ciò che desideriamo; collegarlo a uno scopo più grande aumenta la nostra capacità di sopportarlo.
- La persistenza è un vantaggio competitivo in un mondo dove la maggior parte delle persone evita naturalmente le situazioni difficili; è spesso il fattore determinante per il successo nelle operazioni di M&A.
P.S. Quando mi trovo di fronte a momenti particolarmente difficili nel mio percorso di investitore, mi chiedo sempre: “Questa situazione cambierà ciò che mangio, dove vivo o cosa faccio quotidianamente?” Spesso la risposta è no. L’unica cosa che cambia è un’aspettativa che esisteva solo nella mia mente. Questa semplice domanda mi aiuta a mantenere la prospettiva e continuare ad avanzare anche nelle situazioni più complesse.
Video di riferimento
Come mettere in pratica
Suggerisco di implementare subito queste azioni semplici per restare positivo e avanzare anche nei momenti più duri:
- Routine di gratitudine (5 minuti)
Ogni mattina scrivo tre buoni momenti della giornata precedente. Serve a spezzare il circolo vizioso dei “giorni neri” e a ricordarmi che esistono anche tante piccole vittorie. - Micro‐obiettivi quotidiani
Definisco una sola azione chiave (per esempio chiamare un cliente o studiare un nuovo processo) e la completo entro sera. Così sento subito un progresso, anche in stagioni difficili. - Riconnessione al perché
Quando sorge un ostacolo, mi domando: “Fra 20 anni come racconterò questa sfida?” Questo reframe trasforma il problema in un capitolo del mio successo. - Ridefinire il dolore
Associo ogni disagio al prezzo da pagare per il mio obiettivo. Se un contrattempo mi rallenta, lo ricollego allo scopo più grande che voglio raggiungere. - Pause strategiche
Durante la giornata mi concedo un “buon momento”: una breve passeggiata o una chiacchierata con un collega. Anche 3 minuti di pausa aiutano a ricaricare la concentrazione. - Prospettiva del veterano
Se sono bloccato, immagino il mio io ottantacinquenne che mi suggerisce consigli. Parlo con lui in silenzio: questo esercizio mette ordine nelle idee senza spendere nulla.
Questi passi richiedono meno di un’ora al giorno ma costruiscono resilienza. Ripetendoli costantemente, supero meglio le difficoltà e mantengo viva la motivazione.
Citazioni
“La più grande abilità è restare di buon umore quando non c’è nulla che giustifichi un buon umore”
“Chi ha un perché per vivere sopporta quasi ogni come”
“Il dolore è il prezzo che paghi per ciò che desideri”
“Le tue azioni non devono dipendere da come ti senti”
“Se vuoi battere gli altri, sopporta ciò che loro non sopporterebbero”