Quando solidcore ha proposto una sfida che prevedeva dieci corsi da completare in quattordici giorni, con in palio una felpa brandizzata, gli studi hanno registrato il tutto esaurito. La proposta ha coinvolto partecipanti da ogni regione, alimentando un entusiasmo che ha accelerato il passaparola tra gli appassionati di allenamento ad alta intensità.

Qualcuno si è presentato alle sessioni all’alba, qualcuno, come l’amministratore delegato Bryan Myers, ha scelto i turni notturni pur di qualificarsi.

“Andavo al corso alle di sera,” ha detto nell’ultimo episodio di “Un giorno con Jon Bier”. “Mi guadagnerò quella dannata felpa!”

Quello spirito di sfida, secondo Myers, ha sostenuto l’espansione di solidcore: oggi la società opera in più di 140 palestre distribuite in oltre 25 stati. L’iniziale progetto pilota si è trasformato in un network di spazi dedicati all’allenamento funzionale.

La vera prova non è stata aggiungere sedi, bensì mantenere viva la promessa che aveva conquistato gli utenti fin dal principio. Bilanciare qualità delle lezioni e coerenza dell’esperienza si è rivelato cruciale per trattenere il pubblico.

Per Myers la crescita più autentica nasce dedicando risorse a chi condivide la visione del marchio. Il coinvolgimento emotivo gioca un ruolo determinante nella fidelizzazione a lungo termine.

Custodendo intatto il livello di difficoltà delle lezioni, solidcore ha costruito una comunità di persone orgogliose di aver guadagnato un posto al suo interno. La combinazione di resistenza muscolare e stimoli mentali ha creato un forte senso di appartenenza.

Prima di ricoprire la carica di CEO, Myers era un cliente; alcuni anni dopo, al momento di assumere un ruolo dirigenziale, non ha preparato una presentazione strategica, ma si è dedicato alla formazione dei coach. Questa scelta gli ha permesso di entrare nelle dinamiche operative lontano dalle sale riunioni.

“Volevo capire com’è questa azienda dal punto di vista dei coach,” ha detto. “Sì, come cliente puoi avere un’esperienza. Ma non puoi prendere un’azienda e dire che è tutto un caos. Probabilmente c’è una buona ragione se opera in un certo modo.”

Durante quel percorso ha capito che le richieste del pubblico a volte si scontrano con la logistica: il desiderio di avere docce negli studi è frequente, ma i costi e l’infrastruttura necessari rischiano di alterare la redditività. Ha constatato diversi imprevisti legati a spazio e manutenzione.

Iscriversi a solidcore non equivale a un allenamento soft: l’obiettivo è sfidare se stessi, spingersi fino al limite delle proprie capacità. Il metodo comprende sequenze controllate e resistenza progressiva per massimizzare i risultati.

La filosofia del marchio riporta Myers alla disciplina militare di suo padre. “Mio padre era un Marine,” ha detto. “Quando vede un altro Marine, non è che dice ‘andiamo a prenderci un caffè’, ma è più ‘so qualcosa di te, siamo connessi’. Ecco cos’è solidcore. Vedi qualcuno con quella maglietta e sai che se l’è guadagnata.”

L’effetto è un legame profondo: l’impegno fisico si traduce in un senso di appartenenza.

Il punto di forza di solidcore non è esclusivamente la qualità delle lezioni, ma la capacità di far sentire le persone parte di un gruppo determinato. Questo approccio ha prodotto una fidelizzazione superiore alla media del settore e tassi di rinnovo molto elevati.

Per attirare chi esita, solidcore ha ideato Starter50, un corso con transizioni più lente, indicazioni dettagliate e pause studiate per rendere più accessibile la metodologia. Questa versione ha superato ogni aspettativa nel facilitare l’inserimento dei neofiti.

Nella struttura solidcore gli istruttori sono definiti coach e ricevono compensi commisurati all’impegno profuso. Il livello qualitativo degli insegnanti è tenuto alto grazie a formazione interna e standard condivisi.

Alcuni coach arrivano a guadagnare oltre 300 $ per una sessione di cinquanta minuti. Molti hanno iniziato come clienti e Myers li definisce “culture carriers”, investendo in benefit, corsi di aggiornamento e una Coach Appreciation Week dedicata.

Myers non punta sulle mode del fitness, bensì su un cambiamento culturale: crescere in forza e mobilità per il lungo periodo.

Per questa ragione gli allenamenti solidcore sono a basso impatto e ad alta intensità, efficaci tanto per un venticinquenne in cerca di performance quanto per un cinquantenne in fase di recupero. La selezione dei movimenti è studiata per supportare articolazioni e muscoli senza sovraccarichi.

La vera sfida non si misura contro un’altra palestra, ha concluso Myers, ma contro il divano!